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Cos'é il Corporate Wellbeing e perchè è diverso dal Welfare aziendale?

Il benessere aziendale è diventato un argomento di grande rilevanza nell'ambito delle aziende negli ultimi anni. Le organizzazioni si rendono sempre più conto dell'importanza di investire nella salute e nel benessere dei propri dipendenti per migliorare la produttività, ridurre l'assenteismo e attrarre e trattenere i talenti. Due concetti spesso confusi in questo contesto sono il Corporate Wellbeing e il Welfare aziendale, ma è fondamentale comprendere le differenze tra i due.

In questo articolo vedremo quale è il significato di wellbeing, la definizione di wellbeing e la differenza col welfare aziendale.

In questo articolo vedremo:

  1. Cosa si intende per welfare aziendale?

  2. Cosa vuol dire wellbeing in azienda?

  3. Perchè il welfare aziendale non basta più?

  4. Quale è la differenza tra welfare e wellbeing?


Cosa si intende per welfare aziendale?

Innanzitutto, il Welfare aziendale è un termine ampiamente utilizzato per descrivere i benefit e i servizi offerti da un'azienda ai propri dipendenti. Questi possono includere assistenza sanitaria, copertura assicurativa, asili nido, servizi di counseling e altro ancora. Il Welfare aziendale si concentra principalmente sulle misure di sostegno offerte ai dipendenti, sia per quanto riguarda la loro salute fisica che quella mentale.


Cosa vuol dire wellbeing in azienda?

Il Corporate Wellbeing va oltre il concetto di benefici e servizi. Si tratta di un approccio più olistico che mira a creare una cultura organizzativa orientata al benessere in tutti i suoi aspetti. Il Corporate Wellbeing coinvolge l'implementazione di strategie e programmi che promuovono la salute fisica, mentale ed emotiva dei dipendenti, al fine di migliorare il loro benessere complessivo.


Perchè il welfare aziendale non basta più?

Ci troviamo in un mondo complesso e veloce, dove l'offerta di servizi non manca. Tuttavia pensare di migliorare il benessere aziendale e la cultura organizzativa con un piano di welfare, è una visione piuttosto miope.

Il welfare da sicuramente un beneficio alle persone, soprattutto in termini economici, permettendo l'accesso agevolato a certi servizi. Tuttavia il benessere aziendale è un'altra cosa. Significa creare ambienti di lavoro sostenibili dove le persone possano esprimersi liberamente, un ambiente dove c'è sicurezza psicologica. Per scoprire le dimensioni chiave per creare cultura del benessere puoi leggere il nostro articolo: Le 8 dimensioni per creare cultura del benessere: consigli pratici


Quale è la differenza tra welfare e wellbeing?

Mentre il Welfare aziendale si concentra principalmente sui servizi forniti, il Corporate Wellbeing pone un'enfasi particolare sulla valutazione dei risultati e sul monitoraggio dell'efficacia delle iniziative di benessere implementate. Questo consente alle aziende di identificare gli aspetti che richiedono miglioramenti e di apportare le modifiche necessarie per ottimizzare i benefici per i dipendenti. Lavorare sul Corporate Wellbeing richiede una serie di azioni strategiche. Prima di tutto, è fondamentale sviluppare una visione chiara e una strategia coerente per il benessere aziendale. Questo può includere l'identificazione degli obiettivi specifici dell'azienda in termini di benessere dei dipendenti e la creazione di un piano d'azione dettagliato per raggiungerli. Se vuoi scoprire come disegnare la strategia di wellbeing per la tu azienda grazie agli strumenti di Trainect, leggi il nostro articolo: Come superare il Wellbeing Washing tramite una strategia efficace


Insomma, come diciamo noi di Trainect, "Il biliardino non basta più" perchè è è in atto la rivoluzione della people centricity e serve cambiare la cultura organizzativa per creare ambienti di lavoro sostenibili e realmente attenti al benessere dei lavoratori. D'altra parte secondo l'AXA Mind Health Report 2023 - IPSOS su un campione di 30.600 persone di età compresa tra i 18 e i 74 anni in 16 Paesi (Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna, Irlanda, Svizzera, Stati Uniti, Messico, Turchia, Cina, Hong Kong, Giappone, Tailandia, Filippine) ci sono diversi campanelli d'allarme sul tema del benessere aziendale a cui prestare attenzione:

  • Solo il 18% del campione italiano dichiara uno stato di pieno benessere risultando la popolazione più colpita rispetto agli altri Paesi

  • E’ lo stress il disturbo mentale più diffuso a livello globale, in Italia è avvertito dal 56% del campione (+8 pp vs 2022)

  • Viviamo in una condizione di isolamento: il 48% degli italiani si sente solo, il dato peggiore in Europa

  • Le donne sono maggiori vittime del disagio, riferendo uno stato peggiore rispetto agli uomini in tutte le fasce d’età

  • Tutto ciò ha impatti sulla produttività: solo il 15% del campione dichiara uno stato mentale altamente produttivo al lavoro

E i costi del malessere sono elevati, tra cui l'aumento del turnover. Ogni volta che un’impresa sostituisce un dipendente, spende in media da 6 a 9 mesi di stipendio in più all’anno. Per un manager che guadagna 50.000 dollari l’anno, si tratta dunque di circa 30-40.000 dollari in spese ulteriori di ricerca personale e formazione (Society for Human Resource Management)

In conclusione, risulta fondamentale andare oltre ai piani di welfare per inserire iniziative di corporate wellbeing in grado di creare ambienti di lavoro sostenibili.



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