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I soldi non fanno la felicità ma il benessere si! L'importanza del benessere finanzario.

Il benessere finanziario dei lavoratori è un aspetto importante per la salute e il successo delle aziende. La preoccupazione rispetto alle proprie disponibilità economiche e la difficoltà nel creare un fondo di emergenze, possono essere fonte di preoccupazione per le persone. Al contrario una persona che ha una buona salute finanziaria è generalmente meno stressata e più concentrata sul lavoro, proprio perché non ha pensieri e preoccupazioni a riguardo. 

In un contesto caratterizzato da inflazione crescente, l'eventuale prospettiva di una recessione economica imminente e l'aumento della volatilità dei mercati finanziari, è evidente che i livelli di stress finanziario hanno raggiunto picchi storici.

In questo articolo esploreremo l'importanza del benessere finanziario secondo l'approccio olistico di Trainect che offre una soluzione completa al corporate wellbeing.


Il contesto del benessere finanziario

La situazione complessa in ambito finanziario è confermata da rilevanti dati emersi dalla Wellness Barometer Survey 2023, un'indagine condotta da BrightPlan che ha coinvolto un campione diversificato di circa 1.400 lavoratori e lavoratrici negli Stati Uniti, provenienti da vari settori e con differenti posizioni gerarchiche.

È essenziale considerare la vastità del fenomeno. La preoccupazione riguardo al benessere finanziario non è semplicemente legata alle risorse monetarie personali o al reddito individuale, ma è anche influenzata dal quadro economico globale in costante mutamento. Inoltre, bisogna tenere in considerazione fattori individuali che possono incidere, come le caratteristiche socio-demografiche e il contesto culturale di ciascun individuo.


Dati sul benessere finanziario

I dati rivelano che il 92% dei lavoratori e delle lavoratrici sperimenta un elevato grado di stress finanziario, il quale causa una perdita stimata di circa 200 miliardi di dollari all'anno in termini di coinvolgimento e produttività. Pertanto, se da un lato retribuzione e vantaggi economici possono certamente giocare un ruolo nell'attenuare questa condizione, dall'altro lato, un focus sull'educazione finanziaria potrebbe fare una differenza significativa. Investire nell'educazione finanziaria potrebbe non solo aiutare a migliorare la gestione delle risorse, ma potrebbe anche produrre benefici apprezzabili sul piano psicologico, sia all'interno che all'esterno delle aziende.

Promuovere il benessere finanziario in azienda può assumere molte forme tra cui:

  • L'offerta di programmi di formazione finanziaria per fornire nozioni sulla pianificazione finanziaria, sulla gestione del debito e sulla costruzione di un fondo di emergenza. 

  • La promozione della consapevolezza sulla gestione finanziaria con consigli sulla gestione del debito, sulla costruzione di un fondo di emergenza, incoraggiando i lavoratori a risparmiare per il futuro e a investire in opportunità che soddisfano le loro esigenze finanziarie

  • La creazione di politiche per la remunerazione dei lavoratori che possono includere l'offerta di benefit come le assicurazioni sulla salute, i piani pensionistici e le opzioni di risparmio fiscale

Tuttavia questa area è stata a lungo sottovalutata e anche oggi molte aziende ritengono il tema tabù come se parlare di soldi potesse creare un effetto boomerang: una pretesa di aumento di stipendio da parte dei lavoratori verso l’azienda.


Motivazione intrinseca ed estrinseca: come si lega al benessere finanziario

Sappiamo bene che l'incentivo economico rientra nella sfera della motivazione estrinseca che, per sua natura, si esaurisce in breve tempo. Per dirla in parole povere, più le persone vengono motivate estrinsecamente, con aumenti di stipendio, più soldi vorranno, sempre di più. Ma questi non li renderanno felici o in salute. Senza fraintendimenti, i soldi sono importanti, rispondono al bisogno di sicurezza, base della piramide dei bisogni di Maslow, ed è fondamentale remunerare con il giusto stipendio i lavoratori, per il valore generato e l’impegno. D’altra parte, continuare a tenere il tema del benessere finanziario un tabù, è una prospettiva un pò miope. L’azienda può infatti mostrarsi virtuosa e supportiva, offrendo ai lavoratori un supporto nel diventare più consapevoli nel gestire le proprie finanze, garantendo così uno stato di maggior tranquillità. 


Azioni concrete per aumentare il benessere finanziario

Un dato positivo sulla visione aziendale ci arriva dalla  Wellbeing Diagnostic Survey della società di consulenza WTW (Fonte) che mette in luce come  è il benessere finanziario il target di interesse che è cresciuto maggiormente in Italia rispetto all’anno scorso (dal 57% nel 2021 al 70% nel 2022), così come è successo in Europa (dal 59% al 63%) e la motivazione è la fortissima preoccupazione per il costo della vita e per l’inflazione alle stelle.

Ma è il benessere finanziario il target di interesse che è cresciuto maggiormente rispetto all’anno scorso (dal 57% nel 2021 al 70% nel 2022), così come è successo in Europa (dal 59% al 63%) e la motivazione è la fortissima preoccupazione per il costo della vita e per l’inflazione alle stelle.


Voce all'esperta di benessere finanziario

Le aziende italiane stanno pianificando misure e interventi finalizzati a migliorare il benessere lavorativo del proprio personale e stanno introducendo strategie per gestire in particolare il benessere finanziario dei lavoratori. In questa breve intervista a Elisabetta Galeano - Money Coach entriamo nel dettaglio del mondo del benessere finanziario.



benessere finanziario

Quale è la definizione di benessere finanziario? 

Il benessere finanziario è quella parte della nostra vita e quotidianità che ci  permette di fare le scelte che vogliamo, di non avere ansie e patemi legati al  denaro, che ci fa raggiungere gli obiettivi che desideriamo, sfruttando al meglio  le risorse a nostra disposizione. In sostanza, prenderci cura dell’aspetto economico delle nostre vite non è  materialismo, come spesso si pensa, ma un aspetto fondamentale della  quotidianità: il denaro ci permette non solo di acquistare oggetti ma anche di  scegliere una scuola piuttosto che un'altra, di investire su noi stessi, di  realizzare desideri come viaggiare, una casa propria o l’università per i figli. Demonizzarlo a tutti i costi e non pensarci non ci renderà la vita più semplice,  anzi… Benessere finanziario è poter dire “ho le risorse per affrontare in serenità un  imprevisto”. E per questo non serve guadagnare cifre astronomiche, è  sufficiente una buona gestione, che lasci spazio al risparmio ma anche al lato  ludico della vita. 


Il benessere aziendale rientra nel macro tema della sostenibilità, in particolare rientrando nelle iniziative Social della "S" si ESG. Scopri di più sul tema grazie al nostro articolo "Benessere e sostenibilità: perchè la "S" di ESG è importante".


Perché è importante parlare di benessere finanziario oggi in azienda? 

Il costo della vita è sempre maggiore e le retribuzioni non sono sempre  facilmente adattabili alla stessa velocità. Questo comporta che la gestione delle entrate è sempre più complessa.  Ma la maggior parte degli italiani non ha nemmeno le basi di educazione  finanziaria necessarie per una gestione ottimale del proprio denaro.  Infatti, nel 2023, l’indicatore complessivo di alfabetizzazione finanziaria nella  nostra nazione è risultato pari a 10,6 su una scala da 0 a 20. (dati Banca  d’Italia). L’educazione finanziaria purtroppo non è ancora un insegnamento scolastico,  pertanto non si assimila in giovane età e ci si ritrova da adulti a dover fare  letteralmente i conti con nozioni mai affrontate prima. Parlarne in azienda, quindi, dà la possibilità ai dipendenti di gestire meglio le  proprie entrate, con conseguente maggior soddisfazione e serenità sia nella  vita professionale che personale. E una persona soddisfatta e serena ha la  capacità di svolgere il proprio lavoro 3 volte meglio di una che è insoddisfatta. Il livello di retribuzione però non è una variabile assoluta: a parità di entrate,  infatti, il denaro può essere speso in modi molto diversi, legati a situazioni  familiari, geografiche ma anche personali differenti, che distinguono ciascuno di noi. Quindi, per quanto importante, non è l’unico aspetto che può fare la  differenza. 

Facciamo un esempio pratico. Giovanna ha un buon livello di alfabetizzazione finanziaria, Alberto meno.  Entrambi guadagnano lo stesso stipendio. Giovanna sarà più facilmente in  grado di creare un fondo emergenze per far fronte agli imprevisti mentre  Alberto probabilmente vivrà più alla giornata, trovandosi in difficoltà alla prima  multa da pagare. Il che comporta anche maggiore frustrazione emotiva.  Questo fa una gran differenza sulla qualità della vita, non solo sul lavoro.  Formarsi sul tema del benessere finanziario, quindi, permette a più persone di  sfruttare al meglio le proprie risorse per trarne la maggior soddisfazione possibile. Di questo può giovare il dipendente in quanto professionista ma anche in  quanto persona e anche lo stesso datore di lavoro. 


Quali sono i consigli pratici per prendersi cura del proprio benessere  finanziario? 

L’aspetto più importante e più difficile allo stesso tempo, che non richiede né  risorse né competenze particolari, è parlare più spesso di soldi, in maniera  onesta e soprattutto non solo in senso negativo.  Il modo in cui si parla di denaro oggi in Italia è spesso distorto: è considerato  ancora un tabù, qualcosa di cui non sta bene parlare. Questo pregiudizio è la causa di tanta disinformazione, di notizie spesso  fuorvianti, dell’ansia finanziaria e della bassa alfabetizzazione di cui parlavamo  prima. Sembra sempre un argomento che è meglio lasciare nel cassetto. Il primo consiglio pratico, quindi, è quello di inserire più spesso il tema nelle  proprie conversazioni, con meno vergogna e timore e con più curiosità,  partendo magari da persone di fiducia. Le donne in particolare sono ancora molto penalizzate in questo campo.  Signore, questo è un tema anche per voi, non ne abbiate paura. Un altro punto fondamentale è quello di non lasciarsi intimorire dall’ansia dei  numeri: spesso si tende a non mettere il naso nei conti con il terrore di dover  fare chissà quali rinunce. E questo prescinde dal livello di reddito: Nicoletta, che guadagna circa  7.000€/mese, quando si è rivolta a me non riusciva a dormire la notte per  paura di non poter affrontare le spese.  Far finta di niente (io la chiamo “la sindrome dello struzzo”, perché mette la  testa sotto la sabbia) non è sicuramente un metodo di gestione efficace e  regala solo molte ansie e incertezze. Al contrario, aver contezza delle proprie  risorse lascia serenità e concretezza. Tracciare entrate e uscite o almeno averne una visione chiara di mese in mese, sono soluzioni non così complicate da applicare alla quotidianità. Provare per  credere! Infine, non parliamo a caso di benessere finanziario. Proprio come per la nostra  pelle o il nostro corpo, serve una routine e prendersene cura nel tempo, con  costanza. Immaginiamo di mettere la crema viso una volta all’anno o di fare un  pasto sano solo ogni 3 mesi. Di sicuro le conseguenze sarebbero tangibili.  Vale lo stesso per il denaro: può servire un piccolo sforzo iniziale per trovare i  giusti ritmi di una nuova routine ma, una volta fatto, sarà tutto in discesa.


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